dal catalogo della mostra "Apparenze e Dimore"
In questa situazione, sospesa tra Nuovo e Ritorno all’antico (di facciata), come tentare il cammino?
Tendenzialmente non a partire da una dichiarazione di principi.
Gli artisti confrontatisi sul tema “Apparenze e Dimore” si qualificano per il loro modo di avvertire la realtà come totalità esistenzialmente stringente; un sentire “religioso” più per la domanda che contiene e custodisce che per ragioni ideologiche! Vicende artistiche molto personali ma, innegabilmente, legate tra loro: cosa, oggi, può più di una vera domanda?
… Si può allora constatare come questa posizione provochi un vaglio a tutti i livelli: dalle “Tradizioni” per chi, da sempre, se ne nutre e indaga alle paternità più fecondanti, alle poetiche da misurare non più sulla loro esclusiva coerenza interna.
… Segno di ciò è quell’”innicità” nuova, né matissiana “gioia di vivere”, né ebbrezza dionisiaca che si rinviene in molte delle loro opere. … le “Folate” di Truttero, montaliane “occasioni” dell’esserci fissate sui volti con goldoniana ironia…
Mario Cancelli 1996